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Mauboussin, un glorieux passé de l’Art déco au Sultan de Brunei

Mauboussin, un glorioso passato diArt Deco al Sultano del Brunei

Oggi la casa Mauboussin, ben noto a un vasto pubblico per le sue creazioni accessibili, ha tuttavia servito i grandi di questo mondo grazie ai suoi esordi folgoranti.

Dal 1827 alle Esposizioni Universali

La storia risale al 1827 con la creazione di un laboratorio di gioielleria a Parigi da parte del signor Rocher e rilevato da Jean-Baptiste Noury. Quest'ultimo ottenne ben presto un grande successo all'estero, in particolare in America Latina ed Egitto, con una ricca clientela che si aprì al mondo del lusso. Nel 1873, di fronte a questo successo, assunse il suo giovane nipote Georges Mauboussin. Nel 1878 vinsero una medaglia di bronzo all'Esposizione Universale di Parigi, seguita da un secondo premio all'Esposizione Universale del 1878. Nel 1883, a soli 21 anni, Georges Mauboussin prende in carico l'attività che rinomina con il proprio nome.

Il periodo Art Deco : un nuovo slancio

Particolarmente visionario, Georges Mauboussin decise di aprire nel 1923, in rue de Choiseul a Parigi, un negozio annesso al suo ufficio e ai suoi laboratori che gli permettesse di ricevere la sua facoltosa clientela mentre evadeva ordini di gioielli su misura in loco. Realizzò mostre tematiche come nel 1928 presentando duecentotrentacinque lussuose creazioni con al centro, lo storico smeraldo da 24 carati offerto da Bonaparte a Joséphine. Si prosegue con altre mostre sulle quattro pietre preziose (diamante, rubino, zaffiro, smeraldo) che lo renderanno celebre. Durante la famosa Esposizione di Arti Decorative Moderne di Parigi nel 1925, espose numerosi pezzi prestigiosi come un diamante ottagonale di 64 carati e uno smeraldo colombiano di oltre 10 carati montato su una spilla, o anche uno zaffiro stellato di oltre 86 carati. . La rivista Vogue lo ha notato in questo di seconda mano e descrive “il suo uso delle pietre dure come ingegnoso e vivace”. Forte del suo successo, nel 1925 ricevette la Croce della Legion d'Onore. Giorgio Mauboussin presenta i suoi pezzi a livello internazionale Art Deco e ha aperto filiali a Rio, Buenos Aires e Londra. Suo figlio, Pierre Mauboussin inaugura uno showroom a New York, ma è costretto a chiuderlo rapidamente in seguito alla crisi finanziaria del 1929. L'azienda viene salvata da Marcel Goulet, cugino di Georges Mauboussin che nel 1942 lasciò le redini dell'azienda al figlio Jean Goulet, mantenendone il nome Mauboussin.

Gli anni '50 e '60: dal Comitato Vendôme all'Alta Gioielleria

Membro del Comitato Vendôme e del Comitato Colbert (fondato nel 1954), la casa Mauboussin apre una boutique in Place Vendôme. Jean Goulet è uno dei grandi gioiellieri e contribuisce alla creazione di Haute Joaillerie de France, un marchio volto a promuovere la qualità francese a livello internazionale.  

Molte riviste come Vogue, L'Officiel o Air France fanno riferimento ai pezzi emblematici dello stile dell'epoca, che vanno dalle spille di uccelli ai temi floreali, decorati con pergamene. Le coloratissime creazioni con pietre incise o cabochon, nello spirito Tutti Frutti, divennero caratteristiche del dopoguerra, un vento di frivolezza e libertà desiderato dalle donne più attive.

Anni 80: Il successo della collezione Nadia

Alain e Patrick, i due figli di Jean Goulet-Mauboussin portano la loro visione moderna della gioielleria creando collezioni come il modello Nadia che diventa la collezione emblematica e storica del marchio. Unendo la madreperla al diamante, la collezione Nadia prende il nome dalle prime lettere di NAcre e DIAmant. L'accostamento di due materiali, uno prezioso e l'altro naturale, lancia una vera e propria tendenza nella gioielleria moderna dalle linee pulite.

Il Sultano del Brunei e i suoi sontuosi ordini

Gli anni '80 furono anche gli anni degli eccessi e i grandi di questo mondo chiamavano i gioiellieri più importanti a creare gioielli e oggetti decorativi su loro misura. In tal modo, Mauboussin ottiene ordini dal principe Jefri Bolkiah del Sultanato del Brunei, un piccolo stato situato nell'isola del Borneo, estremamente ricco di idrocarburi. Conosciuto come il “Principe di Playboy”, Jefri Bolkiah acquistò in 10 anni quasi otto aerei personali e più di duemila automobili tra cui Rolls-Royce, Aston Martin e Ferrari. In termini di gioielli e pezzi personalizzati, non possiamo più contare il numero di orologi tempestati di diamanti, busti di pietra con la sua immagine o sontuosi gioielli per le sue tre mogli successive.

Purtroppo, con i vari shock petroliferi, la casa Mauboussin perde il suo principale cliente nel 1998 ed è necessario dare nuovo slancio al marchio. L'azienda è stata acquistata nel 2002 dal finanziere svizzero Dominique Frémont, che ne ha affidato la gestione ad Alain Némarq, desideroso di democratizzare il marchio per raggiungere un vasto pubblico. Così, la stella a quattro punte, gli anelli della collezione Chance of love, a forma di trifoglio, o Dream & Love, anello triangolare, traduce simboli immediatamente comprensibili e universali. Un nuovo stile e una nuova pagina gira…

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